La riforma fiscale può limitare i controlli su aspetti burocratici
Autori: Primo Ceppellini e Roberto Lugano
Testata: Il Sole 24 Ore
Va stabilito che le nuove interpretazioni restrittive valgono solo per il futuro.
La progressiva trasformazione degli incentivi fiscali da detassazione del reddito a credito di imposta pone questioni che anche la riforma fiscale potrebbe affrontare. Ci sono infatti problemi di certezza nell’applicazione delle norme e di rischio fiscale per gli operatori, come la vicenda del credito per ricerca e sviluppo (R&S) nel caso del software dimostra. Purtroppo, ogni volta che vengono pensate nuove agevolazioni si sviluppano le stesse fasi:
- si varano norme che spesso sono molto scarne nei contenuti;
- si cerca di delinearne l’applicazione con interpretazioni che in molti casi arrivano a distanza di tempo e a benefici già ottenuti;
- nella prassi si verificano comportamenti corretti (la grande maggioranza) e casi di uso distorto dei benefici concessi (fino alle frodi);
- i controlli dell’Agenzia diventano via via più restrittivi per colpire gli utilizzi indebiti;
- vengono introdotte sanzioni eccessive, pur di creare un effetto deterrente, che però colpiscono anche operazioni già effettuate da contribuenti onesti in buona fede.
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