Il nuovo credito d’imposta ricerca e sviluppo e innovazione
Il nuovo credito d’imposta (ex articolo 1, commi 198-207, della Legge 27 dicembre 2019 n. 160) riguarda gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 ed altre attività innovative effettuati nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 (ovvero nel periodo d’imposta 2020 per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare).
È il Tema del mese di luglio 2020, l’approfondimento dei professionisti Cla Consulting che si può consultare integralmente (come tutti gli arretrati) nella sezione dedicata del nostro sito.
Sono potenzialmente agevolabili anche i progetti eventualmente avviati in periodi d’imposta precedenti in applicazione della precedente versione del credito d’imposta.
Mentre il precedente credito di imposta era basato su un metodo incrementale (ossia sull’investimento realizzato in eccedenza rispetto a quello medio effettuato nei 3 periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015, ovvero il triennio 2012, 2013 e 2014 per le imprese con periodo di imposta coincidente con l’anno solare), il nuovo credito di imposta agevola tutto lo stock di investimenti senza prevedere un importo minimo di spesa (in precedenza pari a euro 30.000).
L’ambito applicativo del credito d’imposta è definito da un decreto del Ministero dello Sviluppo economico (attualmente in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale).
- Le differenze con il precedente credito d’imposta di ricerca e sviluppo
- I beneficiari
- Le condizioni
- Soggetti esclusi
- Le spese agevolate
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